INTRODUZIONE
Le metodologie di confezionamento stanno cambiando ed i major-brand combattono per innovare e diversificare l’offerta tecnologica in grado di rispondere ai rapidi cambiamenti dettati dal mercato.
La tendenza verso sacchetti richiudibili e packaging monoporzione sposta l’attenzione su diversi tipi di film flessibili che, accompagnando i tradizionali astucci in carta e cartoncino, stanno sempre più diventando i protagonisti del comparto alimentare e dolciario. Questa è la sfida lanciata dai produttori e dagli operatori del confezionamento.
Chi raccoglie la sfida tecnologica deve proporre soluzioni agili che possano essere spostate velocemente da una linea all’altra senza per questo perdere in produttività. Altro fattore determinante è la qualità di stampa che, oltre ad essere perfetta, deve essere facilmente gestita dagli operatori che seguono le apparecchiature sulle diverse linee produttive. In questo ambiente gli errori sono costosi e vanno molto al di là della mancata produttività e del prodotto sprecato.
Sebbene solo la singola azienda sia in grado di calcolare realmente i costi sostenuti per l’inattività è altrettanto vero che tutti commentatori intervistati a tal proposito hanno convenuto che nell’ambito alimentare le ricadute sul brand sono estremamente negative.
Le soluzioni di codifica e marcatura svolgono un piccolo ma fondamentale ruolo in tale processo ed è ormai riconosciuto che, invece delle complicate e ultraperformanti apparecchiature, le nuove tendenze preferiscono soluzioni più piccole, affidabili e versatili. I requisiti base della codifica sono generalmente semplici e ben regolamentate dalle leggi locali (lotto di produzione, scadenza, ecc…) tuttavia le direttive che regolamentano l’etichettatura dei prodotti alimentari sono sempre più complesse e restrittive così come l’attenzione e le attese del consumatore sono molto alte. Nessun produttore può permettersi di sbagliarle!
CAMBI VELOCI
Una ricerca promossa da Linx ha confrmato che le aziende manifatturiere con una forte variabilità di prodotti è più soggetta a subire l’errore umano dovuti ai cambi formato ed agli spostamenti dei codificatori da una linea all’altra. Tutto questo si amplifica in situazioni di personale non qualificato, temporaneo e con alto turnover.
Generalmente coloro che operano in questi ambienti non sempre hanno la pertinenza per verificare se il marcatore è in grado di fare il compito affidato fino in fondo. Questa è un’area decisionale dove fare la scelta giusta sul tipo di codificatore da adottare può aiutare, magari scegliendo sistemi in grado di memorizzare molti messaggi di vario tipo che possono essere modificati in fretta, o con interfacce utente basate su icone grafiche di facile interpretazione che riducono al minimo la probabilità di errore, o ancora monitorare diversi marcatori in remoto da un computer o da uno smartphone. Se consideriamo inoltre che il packaging sta cambiando e che spesso le tendenze dipendono dalle abitudini sociali e dalle richieste di mercato – è d’esempio quello che accade nel comparto food ove, grazie al forte aumento del monoporzione nel settore dolciario, l’utilizzo del packaging flessibile nel confezionamento di merendine, cioccolato e prodotti comunemente consumati fuori dalle mura domestiche ha superato la soglia del 30% – diventa molto importante fornire tecnologie in grado di assecondare le richieste di stampa sia odierne che future. Che si tratti di cartoncino, plastica o lattine, la codifica deve essere sempre perfetta.
Soprattutto nei periodi antecedenti le festività, periodo nel quale i prodotti messi a scaffale fanno a spintoni per accaparrarsi le posizioni migliori, ogni millimetro della confezione è prezioso per fare del branding. Ciò significa che l’area in cui il codice deve essere stampato può essere piccolo, spingendo ulteriormente la necessità di avere codifiche precise e senza errori su diverse parti – di lato, sulla parte alta o sotto al contenitore.
A PROVA DI FUTURO
Per i terzisti dell’imballaggio, i principali clienti quali i supermercati possono richiedere una supervisione sulla produzione per accertarsi circa il rispetto dei loro esigenti criteri di qualità in termini di leggibilità dei messaggi stampati – un’altra ragione per cui i codificatori devono essere in
grado di fornire stampe perfette fin dalla partenza.
Negli asettici ambienti produttivi del food, cosmetico e farmaceutico i codificatori devono operare in maniera pulita senza sporcare le linee ne tantomeno i pavimenti.
Contare su codificatori a prova di futuro significa integrare in qualsiasi momento nuove componenti e maggiori performance per far fronte a richieste non preventivate prima. Ma la tecnologia di stampa non deve essere solo efficace nella tracciabilità del prodotto, essa deve aiutare i proprietari del brand a contrastare il fenomeno della contraffazione. Già nel 2006, la Commissione Europea avvertiva circa un aumento considerevole di prodotti contraffatti nel settore dolciario – nel 2013 nel Regno Unito vari rivenditori acquisirono inconsapevolmente e misero sul mercato barrette di cioccolato “Wonka” che imitavano un celebre prodotto della Nestlè -.