Tecnologia e robotica dalla prevenzione alla raccolta

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L’ortofrutticolo guarda al futuro

La tecnologia come opportunità per guardare avanti, in un mercato che ha visto nel 2021 una flessione dei consumi e che si appoggia su un sistema di approvvigionamento ancora zoppicante, con gli interessi degli esportatori di prodotti freschi e quelli dei fornitori di servizi di logistica mai così distanti.

In questo contesto, l’attenzione all’innovazione diventa un aspetto chiave per aprire nuove opportunità al mercato, ottimizzando tutte le fasi del processo: dalla terra al piatto, dalla produzione al consumo.

Proprio in questa logica, con l’obiettivo di ricercare il legame tra innovazione, sostenibilità ambientale ed economica delle produzioni ortofrutticole, i riflettori sono puntati su alcune tecnologie che potrebbero dare un nuovo impulso al settore.

Un primo aspetto riguarda la sensoristica per l’agricoltura, che negli ultimi anni ha subìto una evoluzione: dall’utilizzo delle prime centraline meteo, essenziali per prevenire le criticità dovute al clima, alle sonde per il suolo, per arrivare ai sensori e biosensori in grado di rilevare direttamente le condizioni della singola pianta e garantire un intervento repentino in caso di necessità.

Una serie di proposte incentrate sulla prevenzione, anche alla luce delle sempre più frequenti difficoltà legate alle condizioni climatiche.

Se è vero che nell’immediato futuro questi strumenti andranno ad assumere un ruolo sempre più centrale, soprattutto se si pensa alla possibilità di ridurre i prodotti chimici impiegati per la coltivazione, è anche vero che richiederanno investimenti significativi e una sempre maggiore consapevolezza da parte degli imprenditori. In un certo senso, costituiranno il discrimine fra un vecchio e un nuovo modo di concepire il settore.

Sempre sul fronte tecnologico, anche l’impego dei droni sta assistendo a una forte crescita. Con l’utilizzo dei droni è possibile portare la sensibilità degli strumenti di monitoraggio dalla scala dell’appezzamento a quella della singola pianta, arrivando anche dove il satellite non riesce a fornire una visione sufficientemente accurata.

Ma non solo: il drone può facilitare l’ispezione delle colture grazie alla realtà virtuale o aumentata, specialmente nel campo della difesa fitosanitaria.

Un altro modo per accedere direttamente alle esigenze della pianta (in alcuni casi è addirittura possibile monitorare le condizioni dei frutti) e apportare i dovuti correttivi e le necessarie integrazioni per un raccolto ottimale.

Spostando lo sguardo sempre più verso il futuro, si apre decisamente la porta anche all’utilizzo dei robot. Già oggi il mercato comincia a offrire interessanti applicazioni robotizzate per il diserbo, la semina e le lavorazioni del terreno.

La tecnologia si sta inoltre spingendo, seppur a livello prototipale, verso la raccolta di colture che la meccanizzazione agricola non ha potuto automatizzare, aprendo il mondo del fresco alla raccolta meccanica, fino a poco tempo fa esclusiva delle colture industriali.

Dal momento che l’utilizzo esteso di queste tecnologie presterà necessariamente il fianco alla questione energetica (come e in che termini garantire l’alimentazione delle apparecchiature, robot in primis, dato il caro energia e il crescente costo dei carburanti?), è necessario prendere in considerazione le possibili risposte.

Una, importantissima, è rappresentata da un’apertura verso l’elettrificazione del settore agricolo con particolare riferimento all’energia solare. Un’opportunità da approfondire, da parte di un settore che vuole guardare al futuro.

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