L’amore per il cioccolato fonda le sue radici al di là dell’Oceano, in un tempo lontano. Ma a dispetto dell’evoluzione di mode, consumi e tecnologie, il cioccolato rimane puro piacere per i sensi e ottima opportunità di business. Si parla di un’industria che nel prossimo quinquennio crescerà di 2.600 milioni di dollari. Un vero affare, a tutto benessere, da ottimizzare seguendo i prossimi trend.
Ogni anno un italiano consuma circa 2 chili di cioccolato, sia in tavoletta sia in altre forme. In Svizzera, ça va sans dire, si superano tranquillamente gli otto chili. Quella del cioccolato è una delle industrie più ricche al mondo: secondo il report “Global Industrial Chocolate Market 2023- 2027” il settore crescerà di 2.600 milioni di dollari nel prossimo quinquennio.
A oggi, si stima che il mercato del cacao valga 47,1 miliardi di dollari e che possa arrivare a generare rendite per 68 miliardi nel 2030. Basti pensare che solo in Italia vengono prodotte circa 380.000 tonnellate all’anno di prodotti a base di cioccolato.
Il motivo di tanto successo? Innanzitutto, perché è buono, come molti dolci, ma soprattutto perché è anche capace di far stare bene e generare benessere.
Fonte di benessere
Il cioccolato ha origini medicinali, che lo vedevano impiegato quale farmaco per curare malanni come la febbre, la dispepsia e persino la malinconia.
Un fondo di verità c’era, eccome. Infatti, è stato dimostrato come la sua composizione abbia particolari effetti sulla mente e sull’umore, in quanto contiene sostanze come la teobromina e la feniletilamina, capaci stimolare il rilascio di endorfine e serotonina, contribuendo a offrire una sensazione di benessere.
Ecco perché una buona tavoletta può cambiare la percezione della giornata. Non solo: dal punto di vista della funzionalità, il cioccolato vanta una buona capacità antiossidante, dovuta alla sua ricchezza in flavonoidi, che possono contribuire a ridurre lo stress ossidativo nel corpo, svolgendo un ruolo positivo per la salute cardiaca e il sistema immunitario.
In particolare, il cioccolato fondente, ricco di antiossidanti, si è dimostrato benefico per la salute cardiaca e cerebrale, mentre il cacao in generale, ricco di flavonoidi, contribuisce a ridurre la pressione sanguigna e migliorare la circolazione.
Cioccolato fonte di benessere, quindi, anche se come sempre a debite dosi. Cosa può chiedere di più il consumatore a un alimento tanto appagante? I trend per il prossimo anno forniscono alcune indicazioni, da tenere in considerazione per continuare a percorrere una strada di successi.
I trend del cioccolato, fra benessere e gusto
Secondo l’ultima analisi effettuata da Mintel – società internazionale di ricerche di mercato – i trend che guideranno il mercato del cioccolato combinano innovazione dei sapori, sostenibilità, stagionalità e riduzione della percentuale di zuccheri.
In sostanza, attenzione alla salute del pianeta e di chi lo gusta, confermando gli interessi del consumatore del food, che si dimostra sempre più esigente e sofisticato.
Sul tema dell’innovazione, emerge come pasticceri e cioccolatieri stiano lavorando sulla propria offerta prevedendo prodotti in grado di stimolare i sensi attraverso i sapori e i colori, mantenendo ingredienti autentici e di qualità.
Maggiore attenzione viene posta sull’esperienza sensoriale completa, includendo non solo il gusto, ma anche la presentazione, la consistenza e l’impatto visivo del cioccolato, mentre particolari combinazioni audaci si fanno strada nel mercato.
Continua, infatti, l’esplorazione di gusti insoliti e accostamenti inaspettati, come cioccolato abbinato a ingredienti inusuali o culturalmente diversi quali spezie esotiche, formaggio, erbe aromatiche, bacon o frutta e verdura (si parla an che di melanzane).
Si conferma inoltre la popolarità della combinazione di cioccolato e ingredienti salati (sale marino o caramello salato), che potrebbe svilupparsi ulteriormente con nuove interpretazioni tutte da scoprire.
Sul fronte salute, i trend parlano di una maggiore domanda di cioccolato a basso contenuto di zucchero, legata alla consapevolezza della necessità di ridurre questo ingrediente, in combinazione o in alternativa a proposte senza lattosio o vegane.
Anche quando si tratta di dolciumi il consumatore moderno è sempre più attento all’aspetto salutistico. Dunque, ben venga lo strappo alla regola, ma a patto che lo si possa fare a cuor leggero. Che si tratti di praline, gelati, o semplici tavolette, il cioccolato fondente è in testa se si guarda all’indice di gradimento.
Negli ultimi anni, infatti, questo alimento è diventato un must, ad esempio, per gli amanti del fitness, complici le sue buone qualità energetiche, e la ricchezza di antiossidanti e di sostanze che fanno bene al sistema cardiovascolare.
“One in, one out”: per qualcosa che si perde (lo zucchero), qualcos’altro si guadagna, ed è espresso dalla ricerca di ingredienti salutari da addizionare, che potrebbero essere impiegati nel cioccolato per trasformarlo in una proposta superfood. Tra questi spiccano le vitamine, gli antiossidanti e in generale tutti quegli ingredienti riconosciuti per la loro capacità di far stare bene.
Sostenibili più che altrove Se tra le aspettative dei consumatori si confermano gusto e qualità, la sostenibilità diviene qui un asset essenziale. Oltre all’aspetto riconducibile all’etichetta “healthy food”, ciò che interessa sempre più al consumatore è la garanzia che il prodotto sia il risultato di una filiera etica. Stando al report “Global Industrial Chocolate Market 2023-2027”, a trainare la crescita del business del cioccolato nei prossimi cinque anni saranno anche i prodotti equosolidali.
L’attenzione è tutta incentrata sulla filiera etica e catene di approvvigionamento trasparenti, quindi, come dimostrato dell’interesse crescente per la tracciabilità e la sostenibilità.
Questo, nell’immediato futuro, porta i consumatori a prediligere cioccolato proveniente da catene di fornitura trasparenti e responsabili, con un’attenzione particolare alle pratiche di coltivazione del cacao e alla condizione dei coltivatori.
I principali Paesi coltivatori di cacao sono collocati nel sud del mondo. I primi otto a livello mondiale sono Costa d’Avorio, Ghana, Ecuador, Camerun, Nigeria, Brasile, Indonesia e Papua Nuova Guinea; rispettivamente 4 in Africa, 2 in Sud America e 2 in Asia. Costa d’Avorio e Ghana rappresentano da soli quasi due terzi della produzione mondiale e hanno costruito parti importanti delle loro economie sul cacao.
È quindi essenziale che la filiera sia ad alto impatto sociale (in termini di condizioni di lavoro, salario e diritti dei lavoratori) e a basso impatto ambientale (con coltivazioni sostenibili, diversificate, biologiche e non aggressive) affinché le economie dei Paesi esportatori possano migliorare.
L’industria 4.0
Il cacao ha origini antichissime: è stato coltivato per millenni in America Latina. Le prime tracce di consumo di cacao risalgono a civiltà come gli Aztechi e i Maya, che lo consideravano una bevanda pregiata e usavano i semi di cacao come moneta e offerta rituale.
Per secoli, il cacao è stato un’unità di scambio preziosa. Da allora, di strada ne è stata fatta molta, ed è curioso come nel 1982 il cioccolato fu il primo alimento mangiato nello spazio dall’astronauta americano John Young durante la missione dello Space Shuttle Columbia.
Oggi, quarant’anni dopo, il settore si sta adeguando non solo ai gusti dei nuovi consumatori, ma anche agli standard dell’economia 4.0., sempre più all’avanguardia sul fronte dell’innovazione tecnologica. Non ci si ferma e si vola alto, con controllo e tracciabilità totale come le parole chiave per un prodotto che continui a essere amato da tutti e sicuro, sempre.