L’automazione di magazzino nel mondo food& beverage

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Tutti gli attori del mondo Food and Beverage si trovano oggi faccia a faccia con nuove sfide e nuove opportunità e l’approccio all’automazione si rivela fondamentale per affrontare con successo il cambiamento.

Da sempre uno dei validi alleati delle aziende più strutturate è il magazzino automatico verticale Modula. Si tratta di una torre verticale che può raggiunge i 16 metri di altezza e che stocca le merci all’interno di cassetti che possono raggiungere i 4,1 metri di larghezza, tutelandone integrità, pulizia, ordine ma soprattutto tracciandone ogni movimento in magazzino.

Sfruttando il concetto di merce all’uomo tutela anche la salute degli operatori che possono operare da una postazione ergonomica senza perdere tempo a muoversi lungo corsie,  scaffali e mezzanini o usare scale ed altri strumenti con il rischio di mettere in pericolo la propria incolumità.

Questo rende Modula la soluzione ideale per migliorare la gestione interna del magazzino in qualunque ambiente e settore industriale: il Food & Beverage non fa certo eccezione.

Moltissimi brand, tra i più noti a livello mondiale come Krones, Sidel, ACMI, SACMI, ELETTRIC 80 hanno scelto proprio di adottare un magazzino Modula sia per asservire le linee di produzione che per stoccare componenti e ricambi nel reparto manutenzione: lo scopo era diminuire il tempo di ricerca e trasporto dei pezzi utilizzati, ottimizzare gli spazi e   diminuire lo sforzo fisico degli operatori.

Vonpar Refrescos, imbottigliatore di Coca Cola in Sud America, stocca nei Modula le parti voluminose destinate ai cambi formato, sfruttando cassetti che superano i 4 metri di larghezza.

Sidel, ha invece adottato una coppia di Modula a servizio delle macchine per il packaging e delle linee di riempimento per le bevande dove stoccare parti

di ricambio per le macchine o prodotti finiti come pistoni e braccia meccaniche che serviranno al cliente finale.

Barilla, nello stabilimento di Parma, utilizza magazzini a baia esterna per depositare ingombranti trafile per il taglio della pasta; questo modello di baia permette una movimentazione automatica del materiale contenuto, necessaria a causa dell’elevato peso che supera i 200Kg.

Grissin Bon ha fatto una scelta simile per lo stock dei ricambi con cui gestisce la manutenzione degli impianti produttivi, e così anche il Centro Carni di Padova e Pane Morato.

Grazie alla capacità del Modula di operare a temperature fino a 0°C, Inalca (Gruppo Cremonini) ne ha acquistati 3, di cui uno ubicato in una cella frigorifera.

Un’altra applicazione molto diffusa dei Modula è presso cantine o aziende alimentari per stoccare ad esempio le diverse tipologie di etichette: grazie al Software WMS e alla console operatore Copilot, questi clienti possono richiamare in baia l’etichetta del lotto di riferimento e avere sempre l’inventario e le quantità sotto controllo. La famosa azienda di cioccolateria Venchi così come cantine tipo Ferrari, Colli del Soligo, Cantine Mezzacorona e Contri hanno al loro interno almeno un Modula con cui conservare, stoccare e gestire tutte le etichette. Lo stesso processo è stato adottato da diverse acetaie e dai produttori di Olio di Oliva, tra i quali Acetificio Ortalli, Acetaia Leonardi, Bunge e molti altri

Molte aziende hanno adottato Modula anche per lo stoccaggio del prodotto finito o semifinito per ridurre notevolmente gli errori legati al picking e velocizzare la preparazione degli ordini. Spendrups, uno dei maggiori produttori di birra della Svezia, ad esempio stocca nei Modula prodotti a bassa movimentazione e le rimanenze dei prodotti finiti ad esempio cartoni di birra o vino.

Altro esempio è un’azienda taiwanese del food, JIN DING, che ha azzerato grazie al modula gli errori di picking nella fase di preparazione ordini, oltre ad avere incrementato la velocità di preparazione degli stessi.

Molto spesso questo risultato si ottiene con l’integrazione di ausili visivi sulle macchine come il Laser Pointer o sistemi per l’aumento della produttività come il Put To Light o il carrello di picking. Ormai non si parla più di una sola automazione ma di un’integrazione di automazioni.

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