In un mondo in cambiamento, con strade inattese indicate dalla pandemia, il settore del packaging – sia food che non food – offre le sue risposte cercando nuove opportunità di sviluppo.
Con la salute e la sicurezza quali temi dominanti alle spalle e all’orizzonte, il settore presenta le sue novità alla fiera Ipack-Ima (3-6 maggio 2022), con una visione globale: dal processo al confezionamento, dal design allo studio di materiali innovativi, dall’etichettatura al fine linea, per arrivare all’automazione e alla digitalizzazione.
Il focus è incentrato questa volta sul settore non-food, in particolare quello chimico-farmaceutico, alla luce del suo ruolo da forte protagonista nel periodo di emergenza sanitaria e in virtù delle previsioni per il 2022, che anticipano la ricerca di nuove opportunità di sviluppo, soprattutto in questo ambito.
Che si parli di presidi di protezione individuale, farmaci, medical device, parafarmaci, vaccini, dispositivi medici, prodotti per la sanificazione e l’igienizzazione degli ambienti e della pelle, o semplicemente soluzioni per la bellezza o la cura della persona, il settore è in prima linea, star indiscussa.
E l’obiettivo è chiaro: rispondere alle emergenti e sempre più pressanti esigenze di consumo. Esigenze che saranno certamente dettate da aspetti igienico-sanitari conseguenti alla cosiddetta nuova normalità.
Senza dimenticare, ma questo va da sé e sembra un mantra su cui non vi sono dubbi, la crescente domanda di sostenibilità ambientale e la sempre maggiore attenzione che le aziende di tutti i settori vi stanno ponendo.
La battaglia competitiva nel settore chimico-farmaceutico si gioca su campi diversi. Si pensi ai sistemi di packaging sempre più efficaci e avanzati, o alla ricerca di materiali innovativi e green, ispirati o guidati dall’economia circolare.
Senza trascurare le tecnologie per la produzione, l’incapsulamento, il confezionamento, la serializzazione, e il controllo qualità, con riferimento anche al secondo grande tema del momento, la digitalizzazione e l’evoluzione verso l’industria 4.0.
E se è vero che la cross-contamination è un termine medico poco legato a eventi piacevoli, è anche vero che in questo caso è apprezzatissima e si riferisce a sinergie vincenti fra industria del largo consumo e dei beni durevoli, con una forte interazione fra i diversi settori produttivi.
Il riferimento va anche alle soluzioni trasversali applicabili a tutti i settori quali i sistemi per il fine linea, la pallettizzazione, la codifica, la marcatura, l’etichettatura e l’intralogistica. Una serie di sfide avvincenti, che gli operatori sono pronti a cogliere.
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