Dimmi che imballagio hai. Alla scoperta dei trend del food

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Il settore del food e con lui quello del suo packaging non hanno perso mordente durante la pandemia e sono pronti a dettare ancora le regole del gioco in un mercato che ha nuovi profili. Quali sono le tendenze dei prossimi mesi? Cosa chiede il consumatore? Alcuni aspetti sembrano chiari, dal green alla personalizzazione, la scatola oggi più che mai “racconta il prodotto”.

La sostenibilità prima di tutto

Non c’è dubbio: i consumatori desiderano che i prodotti alimentari siano inseriti in packaging sempre più ecologici. A dirlo sono i report Neurexplore e Nielsen 2020 che hanno preso in considerazione i comportamenti e le scelte nella vendita al dettaglio e nella grande distribuzione.

Il 94% degli intervistati ha ammesso di essere disposto ad acquistare prodotti ecologici, mentre uno spiazzante 40% ha affermato di essere disposto anche a cambiare la propria abituale marca per poter ottenere un packaging più green.

Stesso discorso per la riciclabilità, anche dei prodotti freschi da banco, come ha affermato il 75% dei consumatori.

Sul fronte aziende, la scelta di contenitori per alimenti sempre più sostenibili è realtà. Diversi grandi brand, italiani e internazionali, sia nel food delivery che nella grande distribuzione, stanno riducendo drasticamente la percentuale di plastica presente nelle loro confezioni e preferiscono utilizzare materie prime riciclate o nuovi polimeri.

Less is more

È una tendenza viva nel settore del design e oggi entrata a pieno titolo in tutti gli ambiti, anche quello del packaging. In netto contrasto con il packaging di lusso, il packaging minimalista cerca di utilizzare la minor quantità possibile di materiali, tipografia, inchiostro e spazio.

Predilige l’economia circolare e minimizza il consumo energetico per la produzione. La logica del “less is more” è la concreta evoluzione della sostenibilità, e chiede al consumatore di guardare al prodotto con un occhio nuovo, apprezzandone il minimalismo. Effetto decluttering.

Fidarsi è bene, vedere è meglio

La trasparenza come stile di vita. Apprezzatissima nel settore food, strategica in quello cosmetico, la trasparenza appaga la vista e il nostro naturale istinto a percepire il mondo attraverso gli occhi. E se il contenuto ha un look speciale, colori sgargianti o un’estetica originale, il packaging trasparente solletica il nostro primo senso e si rivela vincente.

Raccontami una storia

Non c’è prodotto che non abbia alle spalle il suo storytelling. A prescindere dal motivo per cui verrà acquistato, ha una storia da raccontare e il packaging è il “C’era una volta”, l’inizio della fiaba.

A rendere palese questo trend ci pensa la sempre più frequente presenza, sulle confezioni, di messaggi relativi alla provenienza del prodotto. La customizzazione e la capacità evocativa del packaging alimentare è diventata una priorità, sia che si tratti di sottaceti, caviale o salsa guacamole.

Sicurezza, sicurezza, sicurezza

Ce l’ha insegnato la pandemia, e non possiamo più farne a meno: l’igiene è il primo pensiero. Così, si riconferma per il packaging la tendenza alla sicurezza, in particolare per il prodotto alimentare. A dimostrazione dell’importanza di questo trend stanno tutti gli imballaggi protettivi e gli imballaggi a prova di manomissione, sempre più popolari per molte aziende produttrici di alimenti e di delivery.

In particolare, i materiali di imballaggio orientati alla sicurezza consentono alle aziende di migliorare la sicurezza dei loro attuali contenitori di imballaggio e offrono ai consumatori la possibilità di identificare eventuali compromissioni o manomissioni. Sicuro è meglio.

Futuristico e smart

Decisamente pionieristico è poi il trend del cosiddetto “imballaggio intelligente”, che coinvolge direttamente la tecnologia, mettendola al servizio del food packaging.

Qualche esempio?

Realtà virtuale e realtà aumentata direttamente sul packaging, per offrire accesso in esclusiva a offerte speciali, concorsi, coupon e altre esperienze interattive. Non mancano, inoltre, le fasce da apporre sulle confezioni per segnalare i cambiamenti chimici e avvertire il consumatore dell’approssimarsi della data di scadenza.

Old but gold

In controtendenza rispetto all’ultimo punto è il riapparire del vintage, con packaging legati a un mondo antico di buoni ricordi. Il motivo è presto detto: la nostalgia è un popolare tropo di marketing che sta attirando l’attenzione dei consumatori già dal 2020. Semplicità, ritorno ai vecchi valori e a una piacevole sensazione di sicurezza sono il leitmotiv di questo trend.

Flessibili e adattabili

Infine, eccoci al tema della flessibilità. L’imballaggio flessibile è caratterizzato dalla possibilità di essere manipolato o piegato con una certa facilità. Realizzati con varie formulazioni di plastica, fogli, cartone o biopolimeri, questi imballaggi si stanno imponendo per la loro capacità di sostituire soluzioni più costose e dispendiose – anche in termini ambientali – degli imballaggi rigidi. Con una footprint più leggera e mi[1]nori emissioni, chiudono perfettamente il cerchio della sostenibilità.

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