Come riunire le voci tra le più autorevoli della scena nazionale ed internazionale in materia di Processing e Packaging tra sostenibilità e digitalizzazione
Sono stata particolarmente soddisfatta e onorata di partecipare alla Segreteria Scientifica della conferenza intitolata” Processing e packaging tra sostenibilità e digitalizzazione” in Cibus Tec Forum. Il lavoro sinergico con Fabio Bettio e lo staff super efficiente di Fiere di Parma ha permesso che tutte le attività svolte dietro le quinte si articolassero in maniera fluida nonostante gli inevitabili imprevisti, decisioni da prendere ed i ritmi serrati.
Grazie al team di Fabio ho potuto dare il mio contributo in ambito delle tecnologie applicate al settore del Food and Packaging di cui mi occupo oramai da tempo.
Credo che questo nuovo format, ovvero una mostra convegno dedicata alle tendenze future delle tecnologie e soluzioni per l’industria alimentare, risponda al meglio all’esigenza di conoscersi tra addetti ai lavori stando al passo del cambiamento che stiamo vivendo sia a livello di società sia nello specifico del settore fieristico.
Parma è un luogo ideale per ospitare quest’evento: il Forum è stato capace di riunire, in soli due giorni, la presentazione delle soluzioni più innovative e le tendenze più influenti che cambieranno il modo di produrre, confezionare e distribuire prodotti alimentari nel prossimo futuro.
Soprattutto, le conferenze ed i dibattiti con le voci più autorevoli della scena nazionale ed internazionale hanno arricchito i contenuti del Forum andando a creare una platea “multidisciplinare” molto interessante per l’industria alimentare.
Nel processo di costruzione della conferenza, abbiamo posto l’obiettivo di analizzare le sfide e le tendenze che riguardano il settore alimentare e tecnologico. Soprattutto, si è voluto porre in luce il binomio digitalizzazione – sostenibilità attraverso il confronto con le organizzazioni di riferimento e i rappresentanti più importanti dell’industria.
Anche grazie al lavoro del moderator Andrea Frollà, giornalista LaRepubblica e Affari&Finanza, è stato possibile focalizzare per punti la vasta tematica e guidare ciascun relatore nel dare il proprio contributo al dibattito creando allo stesso tempo un discorso unico davvero interessante perché presentato da diversi punti di vista.
È stata data un’iniziale panoramica dello scenario grazie dapprima ai dati mostrati dall’ Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, e a seguire, dall’Università degli Studi di Napoli Federico II. Quindi, Maria Pavesi, ricercatrice senior dell’Agrifood del Politecnico di Milano ha mostrato i risultati dell’analisi condotta dall’Osservatorio sulle tecnologie per la tracciabilità, riportando i settori più interessati a tal riguardo.
Altre considerazioni, invece, sono state fatte in base a tali dati, ma in prospettiva di un cambiamento atteso da parte delle imprese relativo alle priorità digitali capaci di rispondere alle urgenze, quali: crisi energetica, emergenza climatica, tensioni geo-politiche.
D’altra parte, la professoressa del Dipartimento di Agraria Università degli Studi di Napoli Federico II, Elena Torrieri, ha portato il tema di “Come le innovazioni nel Food Packaging possono contribuire a rendere il sistema di confezionamento sostenibile”.
Altre considerazioni, invece, sono state fatte in base a tali dati, ma in prospettiva di un cambiamento atteso da parte delle imprese relativo alle priorità digitali capaci di rispondere alle urgenze, quali: crisi energetica, emergenza climatica, tensioni geo-politiche. D’altra parte, la professoressa del Dipartimento di Agraria Università degli Studi di Napoli Federico II, Elena Torrieri, ha portato il tema di “Come le innovazioni nel Food Packaging possono contribuire a rendere il sistema di confezionamento sostenibile”.
Interessante a tal riguardo, i progetti che l’Università porta avanti assieme con altri Spoke Leader con l’obiettivo di creare un unico Centro di Ricerca Nazione Nazione per le Agricultural Technologies, dove il cosiddetto “collaborative business model” risulta quello vincente per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità per i quali il ruolo del food packaging sembra essere sempre più cruciale.
Tutto ciò tradotto in processi e industria è stato chiaramente spiegato dalla Senior Adviser Trasformazione Digitale e Filiere Valentina Carlini di Confindustria Nazionale. È stato così discusso il modo più attuale per applicare il piano Transizione 4.0 al livello industriale ed alle reali esigenze delle aziende in tal senso. Un focus è stato fatto in ambito di formazione digitale, al fine di arginare gli eventuali rischi dovuti ad un cambiamento in direzione digitale senza competenze tra gli addetti ai lavori.
In tal senso, è stato portato l’esempio dei Digital Innovation Hub, quale realtà che spinge verso l’innovazione intesa anche come “consapevolezza digitale”. Qui è stato maggiormente posto l’accento sul ruolo della politica industriale “su misura” delle imprese che devono affrontare le sfide legate alla sostenibilità digitale.
L’ultima parte della conferenza ha fornito un susseguirsi di business case a livello nazionale e internazionale, a testimonianza di come nel concreto ricerca e politica possano sinergicamente lavorare in vista del raggiungimento degli obietti di sostenibilità prossimi da dover raggiungere a livello del settore agroalimentare globale.
Dapprima, Alessandro Turatti, Direttore Business Development di Gulftech Group, ha parlato di: Industria 4.0, AI, big data, robotica, applicati al Food processing, e di come questi nuovi processi stiano arrecando valore aggiunto ai business specialmente in termini di sostenibilità. Anche Luca Bolognini, Direttore della divisione Digital Engineering and Innovation di aizoOn e Laura Boschis, ceo Trustech, hanno portato con la loro esperienza l’importanza del termine Ecosistema quando si tratta di digitalizzazione dei processi legati al food Industry.
Soprattutto, fare innovazione implica un rischio di investimento che per le aziende che deve essere il più possibile ridotto e quantificabile e, in risposta a questa esigenza, il digitale rappresenta una soluzione ancora sottostimata da parte delle imprese. Rivolgendosi a una platea di produttori di macchine e linee di confezionamento ed ai loro clienti finali quali le aziende manifatturiere food, è stato qui presentato l’approccio data driven per la prevenzione del degrado funzionale di apparati e sistemi.
La conferenza ha poi concluso con una tavola rotonda dedicata alle GDO e Industrie Alimentari. Chiara Faenza, responsabile sostenibilità e innovazione valori in Coop Italia ha parlato dei progetti di agricoltura ad alta sostenibilità e l’approccio all’innovazione di filiera. Ad esempio, la richiesta di utilizzo delle tecnologie digitale nella filiera per ridurre l’impatto ambientale delle produzioni.
In tal senso la sostenibilità, è intesa non solamente a livello di tutela dell’ambiente, ma anche della società ed economia: ad esempio il valore aggiunto apportato ai processi di sensibilizzazione dei consumatori o le altre iniziative legate alla sostenibilità. In questo, il ruolo degli imballaggi progettati in eco-design è presentato di nuovo come cruciale perché mira a sviluppare una sorta di unicum tra prodotto imballato e imballaggio.
Infine, l’esperienza del Gruppo Icam portata in conferenza grazie ad Antonello Ercole, Engineering Director food industries, è stata molto rilevante, descrivendo un vero esempio di fabbrica 4.0, ovvero un’industria nella quale l’automazione è stata sviluppata e applicata a partire dai materiali fino alle macchine. Inoltre, è possibile osservare il contributo dell’automazione e della tecnologia anche relativamente al ciclo di vita dei prodotti incluso il riciclo degli imballaggi.
Non in ultimo, è stato spiegato che la digitalizzazione delle industrie non riguarda solo l’applicazione di soluzione digitali ai processi, quanto piuttosto anche all’infrastruttura umana: dagli automation manager agli operai digitali è importante procedere in questa direzione includendo anche la formazione e la ricerca del personale.
Anche Luca Belletti, Preparation and Thermal Process Manager in CFT, infine ha ribadito l’importanza di innovare i processi dietro ogni singola macchina con impegno, esperienza ed un adeguato know-how del personale. Lo scopo comune di tali esperienze resta quello di agire nel rispetto dell’ambiente in cui le singole realtà operano, soprattutto, mantenendo attivo un sistema di gestione volto alla minimizzazione dei rischi correlati ai prodotti/servizi erogati.
Nello specifico, l’imballaggio qui rappresenta una risorsa preziosa, che, grazie al cambiamento di mentalità in direzione digitale, diviene capace di creare valore aggiunto in termini di sostenibilità attraverso i principi della progettazione per ridurre l’inquinamento, aumentare il mantenimento dei prodotti alimentari imballati, ottimizzare i materiali usati, etc.
Perciò la conferenza nel suo complesso ha decisamente contribuito alla comunicazione, affermazione ed espansione di diverse soluzioni tecniche presenti oggi nello scenario imprenditoriale che volge sempre più verso il futuro.