La pizza: un semplice disco di pasta lievitata, condito nei modi più disparati, che da secoli conquista palati e cuori.
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Dalle classicissime margherita e marinara alle più controverse versioni esotiche con ananas o prosciutti pregiati, questo alimento si è affermato come un emblema di convivialità, unendo popoli e culture in nome della sua semplice bontà.
Nonostante la sua diffusione globale, le origini della pizza non sono prive di misteri e dibattiti. La parola “pizza” è rintracciabile già nel XVI secolo, quando a Napoli descriveva un pane schiacciato, termine probabilmente derivato dal greco antico πίττα, pítta, ovvero “focaccia.
Tuttavia, la pizza moderna, come la conosciamo oggi, trova una delle sue ipotetiche origini intorno al XIX secolo, sempre nel territorio napoletano, forse alla corte della Regina Margherita di Savoia.
Indipendentemente dal certificato di nascita, la pizza è diventata un simbolo culturale globale. Dai film (come la “pizzella fritta” di Totò) ai fumetti (la celebre “pepperoni pizza” delle Tartarughe Ninja), dalle canzoni agli articoli di giornale, questa pietanza ha saputo conquistare ogni forma di narrazione, evocando ricordi piacevoli e sapori indimenticabili.
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Un piacere universale
La pizza è un alimento che si adatta, cambia e si evolve. La sua presenza planetaria, la varietà infinita di ingredienti per la farcitura e la diversità delle farine, forme e spessori testimoniano un percorso storico che si è intrecciato con le culture di tutto il mondo. Non sorprende, quindi, che sia diventata uno dei comfort food più amati e diffusi.
La convivialità è il suo segreto: che sia un pranzo di lavoro, una festa in famiglia o una cena informale con gli amici, la pizza crea momenti di condivisione unici. Per capire l’impatto di questa pietanza, basti pensare che in Italia ci sono oltre 34.000 pizzerie, di cui il 40% concentrate nelle zone turistiche costiere. A livello globale, il mercato più florido è quello americano, con 90.000 attività tra catene e franchising, seguito dal Brasile con circa 30.000 pizzerie, di cui 6.000 solo a San Paolo.
Ma non tutti possono sempre concedersi una serata in pizzeria. Il costo della vita e i ritmi frenetici hanno portato a una crescita esponenziale della produzione industriale di pizze surgelate. In Italia, secondo l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati (IIAS), ogni anno si consumano 240 milioni di pizze surgelate, per un valore di mercato di circa 254 milioni di euro. Numeri significativi, che testimoniano quanto la pizza sia ormai parte integrante delle nostre abitudini alimentari.
Una tradizione al passo con i tempi
La pizza, pur radicata in una tradizione antica, è oggi un alimento in continua evoluzione. Le esigenze alimentari moderne e i trend del momento hanno portato a una vasta gamma di varianti: pizze vegane, senza glutine, con farine alternative come kamut, quinoa, grano saraceno o canapa, e persino con packaging ecologici. L’attenzione alla sostenibilità sta diventando un pilastro anche nel settore pizza, con imballaggi biodegradabili e soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale.
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Proprio questa capacità di adattarsi alle richieste del mercato sarà protagonista anche all’edizione 2025 di SIGEP.
La fiera dedicherà uno spazio speciale al mondo della pizza, offrendo a produttori ed espositori l’opportunità di mostrare le ultime novità e proposte in questo settore sempre in espansione.
La pizza, con la sua semplicità e versatilità, rimane un alimento che sa unire culture e persone. Che sia dolce o salata, accompagnata da birra, vino o altre bevande, continua a raccontare una storia antichissima, aperta ai cambiamenti che il futuro riserva.
Non sappiamo con certezza quando sia stata infornata la prima pizza, né quali siano i limiti del suo mercato. Ma una cosa è certa: la sua fama e la nostra fame di pizza la precedono e continueranno a farlo per secoli.