Macchine e impianti complessi richiedono autorizzazioni di accesso e modalità operative differenti con l’obiettivo di garantire un azionamento sicuro dal punto di vista funzionale. Oltre alla necessità di proteggere l’uomo dalla macchina, è la macchina stessa che deve essere protetta da manipolazioni e manomissioni commesse dall’uomo. I sistemi di scelta della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso svolgono questi compiti senza complicare ulteriormente la gestione della macchina o dell’impianto per l’operatore.
A dipendenti e collaboratori non opportunamente formati all’utilizzo di determinate macchine e impianti, non dovrebbe essere consentito l’accesso ad aree pericolose adiacenti ai macchinari. Solo le persone autorizzate ed esperte ottengono la necessaria approvazione ed esclusivamente per specifiche modalità operative, come, ad esempio, il funzionamento automatico, interventi manuali limitatamente a certe condizioni o gli interventi di assistenza. Un funzionamento e un comando semplici e intuitivi supportano nella gestione di guasti ed errori evitando inoltre incidenti e infortuni.
A ogni autorizzazione, il suo accesso
Svariate norme di tipo C prevedono che a ogni modalità operativa della macchina debba corrispondere un’idonea funzione di sicurezza. La norma EN ISO 16090-1 prescrive, ad esempio, che i centri di lavorazione e le macchine speciali dispongano obbligatoriamente di almeno due di queste modalità operative al fine di garantire la sicurezza funzionale. È quindi necessario assicurare che sia selezionata e attiva sempre e solo una modalità operativa e che quest’ultima sia visibile in modo chiaro. Il responsabile della macchina decide le singole persone preposte ad occuparsi di una particolare modalità operativa. Successivamente saranno modificate anche le funzioni di sicurezza: grazie a queste sarà ad esempio possibile azionare una macchina in modalità operativa “Regolazione/allestimento” con una velocità sicura ridotta e addirittura in presenza di riparo mobile aperto.
Chi è autorizzato?
Accanto alla scelta della modalità operativa sicura dal punto di vista funzionale, è importante la regolamentazione dell’autorizzazione all’accesso per proteggere macchine e impianti da accessi non autorizzati garantendone quindi la “security”. Vengono quindi individuati i dipendenti e i collaboratori che, a motivo della loro mansione o qualifica, devono avere accesso alla macchina o all’impianto. A seconda della dimensione dell’azienda può essere opportuno realizzare una gestione delle autorizzazioni basata su gruppi. In quel caso le diverse abilitazioni non saranno trasferite a singole persone bensì assegnate a gruppi con diritti di accesso identici. Al contempo, i diritti di accesso di un tipo di macchina, utilizzata a livello di intero gruppo aziendale, potranno ad esempio essere mantenuti identici e assegnati a livello centrale. Questa opzione semplifica considerevolmente assegnazione e gestione delle autorizzazioni di accesso per aziende con più sedi.
Manomissioni e manipolazioni non hanno chanceCon il rilascio di autorizzazioni di accesso è tuttavia necessario prendere in considerazione anche l’aspetto della protezione contro manipolazioni e manomissioni di macchine e impianti. Un sistema di scelta delle modalità operative e di autorizzazione all’accesso, quale è ad esempio PITmode fusion con la sua struttura modulare, offre questa doppia funzionalità. PITmode fusion è composto dall’unità di lettura PITreader con tecnologia RFID e web server integrato oltre a un’unità di valutazione sicura nota come Safe Evaluation Unit (SEU). Ogni operatore riceve una chiave a transponder RFID provvista di autorizzazione individuale di accesso. La chiave viene inserita in memoria e quindi acquisita dall’unità di lettura PITreader. Per incrementare il livello di protezione contro manipolazioni e manomissioni, è possibile codificare le chiavi RFID con PITreader codificati in modo specifico per l’azienda, ovvero alle chiavi viene assegnata, tramite codifica con AES (Advanced Encryption Standard), una firma privata e protetta da password. A tutte le chiavi non codificate con questa firma non sarà consentito l’accesso. Dati sensibili ottimamente conservati
Tra PITreader e la chiave RFID il trasferimento dei dati ha luogo in modo sicuro tramite tecnologia RFID a 13,56 MHz, la stessa tecnologia impiegata ad esempio per i pagamenti contactless. Ogni chiave è univoca (codifica unica) ed è provvista di un ID di sicurezza a 64 bit. Grazie a questo ID individuale, l’utente può assegnare la chiave RFID al sistema di scelta della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso. Le chiavi possono quindi essere semplicemente tenute in giacenza e codificate poco prima dell’utilizzo. Non appena la configurazione della chiave RFID è completata e non è più possibile apportare alcuna modifica, l’elaborazione della chiave può essere bloccata.
Un Key Management efficiente
Con le chiavi RFID e PITreader è inoltre possibile realizzare una gestione delle autorizzazioni basata su gruppi. Su tutte le chiavi a transponder RFID è preinstallato una range comprendente 32 gruppi, ciascuno contenente un numero di livelli di autorizzazione compreso tra 0 e 64. All’interno di un’area utente libera sarà ammessa, in futuro, anche la realizzazione di matrici di autorizzazione gerarchiche complesse. Oltre all’autorizzazione all’accesso e alla scelta della modalità operativa, con PITmode fusion si possono realizzare molteplici funzioni. Può trattarsi di una semplice autorizzazione a sostituire un interruttore a chiave nel pannello operatore, ma anche dell’autorizzazione di accesso per una macchina non pienamente autonoma.
Gestione semplice, regolamentazione chiara e trasparente
L’obiettivo dovrebbe essere quello di mantenere una gestione e un funzionamento semplici grazie a un concept di comando e controllo immediato nonostante le molteplici funzioni, in quanto aiuta ad evitare errori, guasti, manipolazioni e manomissioni. È per questa ragione che il pannello operatore dovrebbe essere chiaro e intuitivo e non essere costituito da un numero eccessivo di componenti diversi. Un sistema modulare di scelta della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso come PITmode fusion ne consente l’integrazione specifica nel design di un pannello operatore già esistente, grazie alla struttura modulare. In questo modo è possibile utilizzare anche pulsanti già presenti, fatto questo che permette all’utente di sfruttare un miglior controllo e comando. Un anello LED luminoso multicolore posto su PITreader visualizza le informazioni utente con colori specifici e indica, ad esempio, con la “luce verde” un’autorizzazione concessa. Poiché con l’ausilio di un sistema di scelta della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso è possibile raggruppare più chiavi meccaniche in una chiave a transponder, l’utente non ha più l’esigenza di gestire chiavi o schede di accesso diverse.
Safety e Security: tutto in un unico sistema
Una gestione della scelta della modalità operativa e dell’autorizzazione all’accesso ben congegnata fa in modo che le procedure di produzione siano più efficienti in macchine e impianti in cui è richiesta la commutazione tra diversi processi di controllo e modalità operative. Allo scopo di ovviare a manipolazioni, manomissioni e azionamenti errati dovrebbe essere chiara, trasparente e di semplice impiego. I sistemi modulari di scelta della modalità operativa e dell’autorizzazione all’accesso come PITmode fusion offrono Safety e Security in un unico sistema, rendono efficienti processi e procedure e riducono i tempi di fermo macchina.
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