Standard internazionali e domanda crescente: come garantire l’eccellenza dell’olio d’oliva italiano

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Nel 2024 il mercato dell’olio d’oliva italiano ha vissuto un momento di grande espansione, con un aumento delle esportazioni che ha superato i 2 miliardi di euro nei primi otto mesi, segnando uno straordinario +59% rispetto allo stesso periodo nel 2023 [dati Confindustria].

Questo successo è dovuto principalmente alla crescita dei prezzi che si è verificata, ma anche al continuo impegno da parte di tutti gli operatori del settore per mantenere la qualità del prodotto.

Oltre al beneficio economico, la produzione di olio d’oliva svolge un ruolo fondamentale nella tutela del territorio: il 70% degli ulivi si trova in zone collinari e montuose, contribuendo alla prevenzione del dissesto idrogeologico, mentre gli ulivi stessi sono piante altamente sostenibili, in grado di assorbire fino a sei volte la quantità di CO2 emessa.

L’Italia, come da diversi anni a questa parte, è il primo importatore e consumatore mondiale di olio d’oliva, ed il secondo produttore ed esportatore.

Attualmente, produciamo 48 oli a dominazione di origine protetta (DOP) e indicazione geografica protetta (IGP). I tre principali fornitori del mercato italiano sono la Spagna, la Grecia e la Tunisia mentre gli Stati Uniti, la Germania e il Giappone sono i principali destinatari del nostro export [dati Nielsen].

Con l’aumento della domanda attuale è importante che l’industria olivicola continui a rispettare gli elevati standard di qualità richiesti, anche per soddisfare le aspettative dei consumatori internazionali.

La qualità visiva e la purezza dell’olio sono essenziali, soprattutto considerando che l’85% delle esportazioni italiane riguarda olio extravergine. Per monitorare questi parametri, il sensore DTF16 di Optek è indispensabile durante la filtrazione finale, dove monitora la torbidità dell’olio per garantire che rispetti gli standard richiesti per l’esportazione.

Il sistema si basa sulla misurazione della luce diffusa attraverso un doppio angolo di analisi, garantendo un controllo qualità accurato durante la fase finale della filtrazione, indipendentemente dal colore e dalle sue variazioni. Installato a valle del filtro, il sensore monitora eventuali anomalie, come rotture del filtro, prevenendo l’immissione di prodotti “fuori specifica” e assicurando che il prodotto mantenga costantemente la sua limpidezza e qualità.

In Italia, la grande distribuzione organizzata (GDO) rappresenta l’84% delle vendite di olio d’oliva, con un 16% che passa attraverso canali secondari come la vendita diretta. Per questi volumi enormi è ancora più importante mantenere il feeling positivo del Cliente garantendo sempre le caratteristiche del prodotto.

A questo proposito, i colorimetri AF26 di Optek sono strumenti fondamentali per monitorare i colori nella produzione come il giallo per la qualità del prodotto o il verde per la concentrazione della clorofilla in tempo reale, assicurando che il prodotto soddisfi le aspettative dei consumatori in quanto la qualità visiva è altrettanto importante quanto la qualità organolettica.

Con l’espansione delle esportazioni e la crescente domanda di olio d’oliva nei mercati globali, è essenziale che l’industria dell’olio continui a investire in tecnologie avanzate per monitorare e ottimizzare la qualità del prodotto.

I fotometri, che rilevano impurità e problemi nel processo produttivo, sono fondamentali per mantenere la coerenza e l’affidabilità dell’olio. In particolare, questi strumenti sono essenziali per sostenere la reputazione dell’olio d’oliva italiano, che rimane uno dei prodotti più apprezzati a livello mondiale.

Il successo del mercato dell’olio d’oliva italiano passa anche dall’innovazione tecnologica.

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