L’ automazione e la robotica industriale sono parte integrante di tutti i processi produttivi. L’industria alimentare non fa eccezione. Due sono i principali problemi di questa particolare industria: la massima qualità di prodotti sempre più spesso “pronti per il consumo” (basti pensare alla comunissima insalata già lavata) e l’ottimizzazione del prodotto fresco disponibile, limitando gli scarti e destinando parti di prodotto con caratteristiche diverse a diversi usi, nel totale rispetto di qualità e sicurezza.
Per entrambi, sono ormai imprescindibili le selezionatrici ottiche, macchinari così sofisticati da rilevare ed eliminare i minimi difetti e corpi estranei dalle linee di produzione e allo stesso tempo analizzare la composizione interna e la struttura superficiale degli alimenti, destinandoli ai diversi impieghi; massimizzando così la resa e minimizzando lo scarto, come uno chef che sceglie con cura gli ingredienti delle proprie ricette e riserva a diverse tipologie di piatti le diverse parti di un alimento, senza sprechi né errori.
Il paragone con lo chef è del New York Times che ha di recente dedicato un articolo alle selezionatrici alimentari di TOMRA, un colosso norvegese dall’anima green attivo nei più diversi settori tra cui quello alimentare.
TOMRA Food è dedicata alla progettazione e produzione delle selezionatrici ottiche di insalata, patate, frutta fresca e a guscio, verdure fresche e surgelate, che scorrono sul nastro con velocità fino a 5m al secondo o vengono analizzate in caduta libera.
La precisione di selezione è appunto pari a quella di uno chef, ma la velocità è enormemente superiore e la possibilità di errore enormemente inferiore. Il risultato: una sicurezza alimentare che la sola cernita manuale non può garantire.
Le tecnologie dell’azienda, la cui sede italiana è a Parma, sono molto sofisticate: la spettroscopia nel vicino infrarosso (NIR) per un’analisi della struttura molecolare del prodotto; i raggi X, l’illuminazione fluorescente e i laser per la misurazione della composizione elementare. Non solo per assicurare colore, forma o assenza di corpi estranei, ma anche per ridurre la propagazione accidentale di pericolosi allergeni e per evitare scarti non necessari.
Gianluca Coloretti, Area Sales manager Italia di TOMRA Food, spiega:
“Siamo in un mondo dove la popolazione è prevista in aumento, fino a toccare i 10 miliardi di persone entro il 2050; per sfamare tutti dovremo produrre il 70% di cibo in più di quello che produciamo oggi. Eppure l’industria perde tra il 35% e il 50% di tutto il cibo che lavora. Una situazione chiaramente non sostenibile. A parità di materia prima, con l’uso delle nostre tecnologie potremo disporre di molto più cibo”.
L’italiana Rago, azienda seconda in Europa per quantità di rucola esportata, ha nell’ecosostenibilità e nella ricerca dell’innovazione i suoi punti di forza. Recentemente ha acquistato cinque selezionatrici ottiche TOMRA Food.
L’azienda spiega: “Il nostro prodotto, pronto al consumo, deve essere della massima qualità e privo di corpi estranei. Abbiamo posizionato le TOMRA sulle linee di selezione, lavaggio e asciugatura dell’insalata. Quando si lavora una grande massa di foglie il pericolo può celarsi tra di esse ed è qui che gioca un ruolo importante lo scanner ottico, in grado di rilevare la presenza di possibili corpi estranei che potrebbero sfuggire al controllo degli operatori.”
Gianluca Coloretti conferma: “La tecnologia di selezione ottica delle macchine TOMRA Food consente di massimizzare la resa e, in un’ottica green, permette di ridurre al minimo l’uso di energia, riducendo la necessità di ulteriori rilavorazioni, garantendo ai consumatori sicurezza alimentare e massima qualità. E al pianeta un uso più oculato delle risorse disponibili.”