Di Ian Scott-Mance, Technology Manager, Mettler-Toledo ProdX .
Le ultime normative e gli standard di settore stanno dimostrando come i produttori debbano prepararsi a una filiera alimentare digitale. Perché non cominciare subito?
Questa trasformazione comporta vantaggi per tutti, eppure al momento la maggior parte delle aziende alimentari è ancora titubante. Sanno bene che il passaggio dal Track & Trace manuale a quello digitale è nell’aria. In misura sempre maggiore, stanno cominciando a capire che questo cambiamento potrebbe favorire la loro attività. Mentre legislatori e rivenditori iniziano a insistere sulla trasparenza digitale della filiera alimentare, non è un’esagerazione affermare che si tratta di un aspetto imprescindibile per la sopravvivenza di ogni azienda alimentare.
Molte hanno iniziato a preoccuparsi di costi e complessità, mentre altre stanno valutando i trend tecnologici e aspettano il momento opportuno per riuscire a cavalcare l’onda. Questo passaggio, però, non deve necessariamente essere complesso o costoso. La tecnologia esiste già.
La prima fase è quella della raccolta dei dati, che devono poi essere condivisi con l’intera filiera. Presupposto fondamentale è la disponibilità dei dati in formato accessibile.
Ecco quindi da dove bisogna partire: la raccolta dei dati. Anche il più piccolo agricoltore può partecipare, pesando accuratamente ogni lotto di patate su bilance industriali prima di caricarli su un furgone. La conservazione di queste informazioni (il peso e la logistica) all’interno di un database permette all’agricoltore di contribuire alla trasformazione digitale della filiera alimentare. Può consentire inoltre al cliente finale di conoscere l’origine del prodotto in questione e, se i dati sono stati acquisiti, anche il campo da cui è stato raccolto.
I precursori
Questo sistema di condivisione delle informazioni è essenziale per il Track & Trace digitale, perché permette subito di individuare dove si trovano specifici lotti in ogni momento passato o presente. Tuttavia, la trasparenza della filiera alimentare digitale ha già dimostrato i suoi vantaggi alle aziende che per prime l’hanno adottata.
Una di esse è la statunitense Golden State Foods (GSF), che dispone di uno stabilimento in grado di produrre ogni anno oltre 72 milioni di chili di prodotti a base di manzo. La società ha collaborato con IBM per creare un sistema digitale per la filiera basato su tecnologia blockchain, RFID (Radio Frequency Identification) e Internet delle cose (IoT).
Il progetto è stato presentato con un video su YouTube, nel quale Guilda Javaheri, Chief Technology Officer di GSF, spiega: “Non si tratta solo di portare avanti la digitalizzazione, ma di ridurre le ore che le aziende dedicano alle riconciliazioni. Un altro vantaggio è l’ottimizzazione delle scorte in tutta la filiera. In questo modo il prodotto giusto si trova nel posto giusto al momento giusto. Riuscite a immaginare quanti sprechi si possono evitare con questo genere di informazioni? Questo progetto è unico perché è riuscito a realizzare l’obiettivo auspicato da tutti, produttori, distributori e clienti, ossia condividere i dati.”
Cos’è la blockchainLa blockchain è una catena di blocchi di record dati, ciascuno dei quali contiene una firma crittografica (hash) del blocco precedente. Una volta che i dati vengono registrati in un blocco, questo diventa poi parte della firma crittografica del blocco successivo, perciò i dati non possono
essere alterati in modo retroattivo senza la modifica di tutti i blocchi seguenti che li contengono. Si crea essenzialmente un libro mastro digitale delle transazioni, che viene duplicato e distribuito in una rete di computer partecipanti. Questa tecnologia è quindi considerata sicura e a prova di danneggiamento.
Tutti i sistemi, gli strumenti e i sensori che dispongono della funzione di comunicazione sicura tra computer possono essere integrati con la tecnologia blockchain e quindi anche gli strumenti per la sicurezza alimentare come i dispositivi per l’ispezione prodotti.
Le fasi iniziali
In che modo i produttori alimentari dovrebbero gestire la necessità di sviluppare una filiera alimentare digitale?
- Analizzare le caratteristiche dei dati sulla trasformazione degli alimenti acquisiti nei rispettivi stabilimenti e verificare che si tratti delle informazioni necessarie per il Track & Trace digitale a livello dei lotti.
- Valutare strategicamente le modalità di raccolta e memorizzazione di questi dati. Le tecnologie analogiche devono essere sostituite da quelle digitali. Se possibile, i processi manuali dovrebbero essere resi automatici, mentre i dati conservati su server locali dovrebbero essere trasferiti su un data hub situato in sede o nel cloud.
- Cominciare a parlare con fornitori di tecnologia blockchain per soppesare le problematiche in gioco e i possibili risultati. IBM è attualmente all’avanguardia in questo campo, ma ci sono altre alternative. Possono rivelarsi utili anche i fornitori di sistemi dedicati all’ispezione prodotti.
- Considerare come gestire i cambiamenti culturali che l’implementazione di questa trasformazione digitale richiederà all’interno dell’organizzazione.
Molte aziende alimentari scopriranno, probabilmente con una certa sorpresa, che hanno già tutte le carte in regola per intraprendere la trasformazione. La tecnologia può sembrare complessa, ma la sua implementazione è relativamente semplice. Questo cambio di cultura, tuttavia, dovrà essere gestito con attenzione. Il personale dovrà comprendere e accettare che, all’interno della blockchain, altre organizzazioni avranno accesso ai dati dell’azienda. La trasparenza sarà reale e immutabile. Saranno necessarie doti di leadership per orientare il cambiamento e dimostrare l’impegno profuso.
Come raggiungere gli obiettivi
Con tutto questo parlare di blockchain e connettività, di digitale e dati, è facile perdere di vista il senso stesso di questa trasformazione tecnologica. Si tratta di sviluppare un sistema in grado di effettuare un rapido Track & Trace dei singoli lotti di prodotto, in cui le azioni fondamentali intraprese dalle aziende che gestiscono gli alimenti nella filiera possano essere dimostrate e accertate. In ultima analisi, si tratta di dimostrare l’impiego della necessaria Due Diligence in tutta la filiera, dal produttore al consumatore, per offrire a quest’ultimo alimenti sempre sicuri.
È inevitabile che, con il passaggio alla filiera digitale, le aziende alimentari andranno incontro a costi e tempi di fermo. Tuttavia, occorre riconoscere che i primi arrivati otterranno un vantaggio commerciale. Il futuro digitale non è soltanto davanti a noi: il momento di cominciare a fare conti e raccogliere dati, effettuare valutazioni e fare passi avanti è già arrivato.
Per ulteriori informazioni: www.mt.com/prodx-pr