L’utilizzo delle acque reflue nella produzione vitivinicola consente di ridurre l’impatto ambientale.
Le aziende vinicole iniziano a utilizzare le acque reflue come una risorsa preziosa in un momento in cui l’accesso all’acqua è sempre più problematico. La tecnologia dei bioreattori a membrana sta trasformando un materiale di rifiuto in una innovativa soluzione globale.
Occorrono circa cinque litri d’acqua per produrre una sola bottiglia di vino californiano, senza considerare l’acqua utilizzata per coltivare l’uva. Per questo motivo, tra la fine del 2011 e il 2014, quando la California ha subito la peggiore siccità in oltre mille anni, l’attenzione dei governi locali si è rivolta ai viticoltori nel tentativo di affrontare quella che si prospettava, a detta di molti, come un’imminente catastrofe.
In una delle numerose aziende vinicole alla periferia della città di Paso Robles, tutta l’acqua utilizzata per la pigiatura, la fermentazione e l’imbottigliamento passa ora per un bioreattore a membrana (MBR) e il residuo viene utilizzato per irrigare l’erba e gli alberi in prossimità dell’impianto.
L’azienda si era già distinta e aveva contribuito alla notorietà di questa regione, facendole guadagnare un posto nella mappa vinicola mondiale all’inizio del nuovo millennio, quando il suo vino più pregiato è stato valutato tra i sei migliori al mondo. In questo caso, però, l’impulso innovativo è venuto dall’amministrazione locale della città di Paso Robles, che ha proibito ai viticoltori locali di scaricare le acque reflue nella rete municipale, non progettata per trattare acque con un carico biologico di buccia e succo d’uva così pesante.
Quasi tutte le oltre 200 aziende vinicole di Paso Robles dispongono ora di sistemi MBR. Secondo Nick Gurieff, Global Sales Business Development Manager di Alfa Laval, ciò ha reso la zona più resiliente alle siccità future. “Oltre a fornire acqua per l’irrigazione, questi sistemi, indirettamente, consentono anche il ripristino dei livelli delle falde acquifere”, spiega. “E l’acqua diventa nuovamente disponibile”.
La siccità è forse la conseguenza più minacciosa del cambiamento climatico. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato l’anno scorso, circa 500 milioni di persone già vivono in aree dove il consumo idrico supera di due volte le risorse idriche rinnovabili locali. Una recente relazione della Banca mondiale prevede che quasi 150 milioni di persone potrebbero essere costrette ad abbandonare le proprie abitazioni nei prossimi 30 anni a causa del cambiamento climatico, principalmente a causa della siccità.
Ma anche in paesi agiati come gli Stati Uniti, l’Australia, la Spagna e l’Italia, la penuria d’acqua è un problema crescente e determina una maggiore domanda di sistemi di trattamento MBR, che hanno il vantaggio di occupare poco spazio rispetto ad altre soluzioni.
“Il cambiamento climatico e il mutato andamento delle precipitazioni incidono pesantemente sulle risorse idriche. Di conseguenza, i sistemi che consentono di riutilizzare l’acqua saranno molto più richiesti in futuro”, prevede Gurieff. “Una volta compresa l’importanza dell’acqua, crescerà l’interesse per gli investimenti in sistemi MBR. I bioreattori a membrana non saranno solo un utile accessorio, ma diventeranno indispensabili. L’acqua sarà troppo preziosa per essere utilizzata una volta sola”.
“In futuro potremmo avere un sistema a ciclo chiuso”, afferma Gurieff. “Negli ultimi anni, Alfa Laval ha incrementato l’efficienza energetica dei suoi moduli di circa il 50%, con un cambio di rotta rispetto agli elevati consumi di energia che storicamente sono stati il principale svantaggio dei bioreattori a membrana”.
Alfa Laval in breve
Alfa Laval è Leader globale nella fornitura di componenti specializzati e soluzioni ingegneristiche basate sulle sue tecnologie chiave dello scambio termico, della separazione e della movimentazione dei fluidi.
I nostri componenti, processi e servizi sono finalizzati ad assistere i clienti nell’ottimizzazione delle prestazioni dei loro processi. Le soluzioni li aiutano a riscaldare, raffreddare, separare e trasportare prodotti in industrie che producono generi alimentari e bevande, prodotti chimici e petrolchimici, farmaceutici, amidi, zucchero e bioetanolo.
I prodotti di Alfa Laval vengono utilizzati in impianti per la produzione di energia, a bordo nave, nell’oil & gas, nell’industria metalmeccanica, mineraria e del trattamento delle acque reflue, così come le applicazioni di climatizzazione e refrigerazione.
La nostra organizzazione globale lavora in stretto contatto con clienti in quasi 100 paesi per aiutarli ad essere all’avanguardia nel proprio settore.
Alfa Laval è quotata al Nasdaq OMX, e, nel 2017, ha registrato 3.6 miliardi di Euro in ordini. L’azienda oggi conta circa 16.400 dipendenti.